Nei giorni a cavallo del solstizio d’estate, Fabrizio Masi attraversa in solitudine, in bicicletta, una parte dell’Istria riannodando temi e persone che si raccontano con disarmante autenticità. Ne esce il dipinto di una regione separata da confini che non vogliono cadere, composti e scomposti dall’arbitrio della Storia. La Parenzana, il tracciato di un treno che non corre più, diventa la tavolozza dove lui disegna immagini, volti e colori di una terra schietta e ruvida ma, allo stesso tempo, dolce e vitale. Prefazione di Emilio Rigatti. • Postfazione di Leonardo Barattin