"Ibsen assale a volte la societŕ contemporanea in forme esplicitamente satěriche, ma piů spesso la indaga nel segreto della psicologia individuale, dove piů insidioso si cela il compromesso tra l'autenticitŕ della vita e la menzogna di regole di comportamento passivamente subite. Ibsen ha una concezione religiosa dell'esistenza, il cui valore č per lui nella libera realizzazione di un destino che ipocrisia, egoismo e viltŕ impediscono invece di conseguire. L'unico, vero peccato č dunque il tradimento della propria vocazione". (dall'Introduzione di Claudio Magris)