Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, un uomo di nome Giuso si trova trascinato da un tutore in una scuola, in mezzo ad altri adulti che si comportano da bambini. Qui dovrà rimparare a comportarsi come un infante, visto che nel mondo dei grandi ha fallito. Inizia così una regressione infantile durante la quale Giuso scopre che ritornare bambini significa liberarsi da ogni responsabilità e pensiero. "Ferdydurke" è una feroce satira sociale, una caustica rappresentazione di una società che infantilizza l’essere umano, rendendolo stupido e inerme. Ma è anche uno sberleffo ai canoni letterari e al mondo intellettuale e artistico, bigotto e conformista: insieme a Giuso, è infatti l’autore stesso a tornare all’ingenuità, al disprezzo delle consuetudini e a creare, come un bambino, le regole del proprio gioco.