Quello di Geremia č il libro piů lungo dell'Antico Testamento (il Testo Masoretico consta di 21981 parole) e presenta l'attivitŕ del profeta lungo un arco di tempo che supera i quarant'anni (dal 627 a.C. A una data non precisabile dell'esilio, probabilmente il 580 a.C.): rilegge questo periodo storico in linea con i criteri del Deuteronomio e annuncia un'alleanza nuova tra Dio e Israele. Con la sua vicenda personale e il suo attaccamento alla parola di Dio, il profeta vi occupa un posto tale che, almeno nelle sezioni biografiche e nei lamenti, č difficile separare nettamente la sua persona dal messaggio che annuncia. Perciň l'importanza del libro č dovuta, oltre al messaggio della nuova alleanza, al fascino, al ruolo determinante e alla centralitŕ del profeta. Non č un caso che nel Nuovo Testamento Geremia venga menzionato, il solo tra i profeti scrittori, per indicare un rapporto di identitŕ con Gesů Cristo (Mt 16,14); il che dimostra sia il posto preminente che egli si era guadagnato nella prima generazione cristiana sia la consapevolezza di un legame tra lui e la persona di Gesů di Nazaret.