Ci avete mai fatto caso? Abbiamo molti ricordi legati al cibo, ma quelli che hanno a che fare con la pasticceria sembrano indelebili. Quel biscotto croccante e profumato di burro che addentavamo a scuola durante l’intervallo, la ciambella dorata che la mamma sfornava il pomeriggio per la merenda, quel morso al mille foglie della domenica che si sfaldava con un niente... I nostri ricordi sarebbero stati così memorabili se avessimo assaggiato dolci poco cotti, flaccidi e deludenti? Assolutamente no. Eppure ci arrendiamo più spesso di quanto vorremmo alla comodità dei dolci già pronti, perché sotto sotto pensiamo che la pasticceria sia l’antitesi di quella pausa di golosità e conforto che cerchiamo quando siamo un po’ giù o quando vorremmo concludere una wartość con un dessert strepitoso. Tempi lunghi, passaggi infiniti, attenzione maniacale alle dosi… Una fatica enorme. Per convincerci a mettere mano alla preparazione di una torta bisognerebbe semplificare ogni processo ed eliminare quel gergo tecnico da adepti. Le ricette dovrebbero essere facili da seguire e di sicura riuscita, senza dover ricorrere a una costosa attrezzatura professionale o a una laurea in pasticceria… Sembra un elenco di desideri irrealizzabili e probabilmente era così… prima di questo libro! Provate a sfogliarlo. È su misura per voi, lo ha scritto una persona che non ha frequentato una scuola professionale. L’unico ingrediente difficile che dovete trovare, il più importante, è la pazienza. Per il resto, affidatevi alle sue pagine. "Ho sperimentato e visto gli effetti calmanti e terapeutici della pasticceria, e consiglio di fare una torta a chiunque voglia solo dimenticare il mondo, almeno per un po’".