In un mondo che corre lasciando solo pochi secondi a ogni momento, Milanello è uno di quei posti che protegge il tempo e la sua figlia prediletta, la Storia, trasportandola negli anni. La leggenda della casa del Milan è fatta di racconti tramandati spontaneamente da una proprietà all’altra, da una squadra all’altra, da un allenatore all’altro, da una vita all’altra. Con il passare degli anni sono cambiate le persone, mai il luogo che le ospitava, mai i valori che riusciva a trasferire a chi passava di lì. Così Milanello è diventata una scuola di comportamento, un luogo di culto. La casa e la «chiesa» del Diavolo. Più che un centro sportivo è una teca di ricordi custoditi con gelosia da tutti quelli che hanno avuto l’onore di entrarci, di viverlo nella sua quotidianità. Milanello racconta passione: gli scherzi di Oddo, le lacrime di Pirlo, la gioia per le vittorie e la delusione per le sconfitte. Milanello racconta attimi: le battute di Liedholm, gli spuntini in piena notte a crudo e champagne di Rocco e Rivera, le messe. Milanello racconta mode e manie: il golf, la gabbia di Sacchi, i pavoni reali, il cane Max. Milanello racconta aneddoti: dalle notti a terra di Van Basten e Weah alla lumaca mangiata da Gattuso per scommessa. Milanello diventa casa: le feste di Natale del piccolo Paolo Maldini, i fiori e il verde di Berlusconi. E ancora storie di sigari, fantasmi, barbieri e visionari, promesse, grigliate, telefonate e superstizioni, incidenti, chiacchierate e tanti campioni. In una parola: Milan. Prefazione di Adriano Galliani. Postfazione di Paolo Maldini.