I "Bozzetti napoletani", presentati qui per la prima volta in traduzione italiana a cura di Catia De Marco, raccolgono alcuni racconti che Anne Charlotte Leffler (1849-1892), apprezzata scrittrice e drammaturga svedese, scrisse durante il suo soggiorno napoletano, tra il 1888 e il 1892. Quando giunse a Napoli Leffler certo non immaginava che quel viaggio avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Nell’antica capitale, infatti, trovò un nuovo amore, il figlio sempre desiderato, ma anche, poco tempo dopo, la morte. Soprattutto, conobbe il Sud: lo stupore, l’ammirazione, così come le perplessità, nei confronti di una realtà a lei sconosciuta e così differente dalle sue precedenti esperienze emergono prepotenti dalle sue pagine. Questi Bozzetti offrono però anche lo sguardo di una donna moderna, forte e indipendente, forse troppo per i suoi tempi, a suo agio in una terra il cui genius loci sta nella libertà, nell’apertura: «Quello che offre il Sud non è una casa, non è sicurezza, conforto e protezione. Ma niente di tutto ciò è necessario, in realtà, perché […] se non hai muri che ti proteggono, non hai nemmeno ostacoli che ti rinchiudono e ti separano dalla natura, dalla vita».